Dal prossimo 13 giugno, sulla base della normativa UE, negli immobili di nuova costruzione o sottoposti a rilevante ristrutturazione, il ricorso alle energie alternative crescerà al 60% per la copertura dei consumi energetici.
Il Decreto Legislativo n.199 dell’8 novembre 2021, in vigore dallo scorso dicembre, introduce importanti disposizioni in materia di fonti rin- novabili per tutte le costruzioni nuove o soggette a ristrutturazioni rilevanti. Il provvedimento attua infatti la Direttiva UE 11/12/2018, n. 2001, la cosiddetta RED II, de- dicata alle energie alternative. Con il Decreto viene incrementato al 60% il ricorso alle energie alternative per la copertura dei consumi energetici. Si tratta di una percentuale valida per gli edifici privati, il cui raggiungimento diventa obbligatorio dopo 180 giorni dalla data di entrata in vigore, ovvero dal 13 giugno 2022. A partire da quella data, l’obbligo entrerà in vigore per tutti i titoli abilitativi presentati, pertanto saranno aggiornate le disposizioni regionali o comunali in attuazione delle novità normative. Il D.Lgs. 199/2021 legifera in coerenza con gli obiettivi europei di de carbonizzazione e coinvolge in particolare gli immobili di nuova costruzione e sottoposti a ristrutturazioni rilevanti di edifici esistenti per quel che riguarda la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento. L’obbligo non si applicherà qualora l’edificio sia allacciato a una rete di teleriscaldamento o teleraffrescamento effettivamente efficiente. In virtù di questa nuova legislazione, gli edifici in questione saranno progettati e realizzati in modo da garantire, tramite il ricorso ad impianti alimentati da fonti rinnovabili, il contemporaneo rispetto della copertura del 60% dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria e del 60% della somma dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria, la climatizzazione invernale e la climatizzazione estiva. Entro giugno, il Ministero per la transizione ecologica (Mite) emanerà i decreti che ridefiniranno i sistemi di incentivazione per chi installa impianti da fonti rinnovabili. L’incentivo sarà assegnato tramite una tariffa erogata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Per i grandi impianti, con potenza superiore a 1MW, saranno previste procedure competitive di aste al ribasso effettuate in riferimento a contingenti di potenza Per gli impianti di piccola taglia, si potrà ottenere l’incentivo su domanda o attraverso bandi riservati agli impianti innovativi. L’erogazione degli incentivi seguirà una serie di criteri. Tra questi, uno dei requisiti premianti sarà la sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico. Gli incentivi per la sostituzione delle coperture in amianto con pannelli fotovoltaici sono già presenti nel nostro ordinamento, ma quelli in arrivo promettono di incoraggiare maggiormente la realizzazione degli interventi di sostituzione. Il Ministero definirà anche criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. L’installazione dovrà avvenire minimizzando l’impatto ambientale e la porzione di suolo occupabile. L’attuazione della direttiva europea sembra rispondere alle nuove esigenze dei condòmini italiani, che vedono nell’efficienza energetica un requisito indispensabile per le loro abitazioni. Lo afferma un sondaggio realizzato in Italia per la Fondazione Europea per il Clima (European Climate Foundation) intervistando persone che intendono affittare o acquistare un immobile nei prossimi 5 anni. Secondo lo studio, gli italiani apprezzano molto le case efficienti dal punto di vista energetico, perché tagliano le bollette e sono migliori per l’ambiente. Sia gli affittuari che i proprietari di case sono d’accordo sulla neces- sità di una regolamentazione volta a ridurre l’impatto degli edifici sul cambiamento climatico. Il sondaggio mostra che il 95% degli intervistati ritiene importante comprare o affittare una proprietà che sia efficiente dal punto di vista energetico. Tuttavia, il parco immobiliare attuale non soddisfa questa domanda. Il 65% degli intervistati afferma che non ci sono molte pro- prietà efficienti disponibili sul mercato. Il 72% è a favore di una politica che introduca standard minimi di prestazione energetica per gli edifici. Per l’88% degli interpellati, gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) sono utili ma il 54% trova poca o nessuna informazione sull’efficienza energetica degli edifici che si intende comprare.